Le bimbe e la palla
di Anna Maria Farabbi
Le bimbe e la palla
facciamo che io sono una palla
che odora di tutte le mani
che dall’inizio del mondo l’hanno giocata
facciamo che io sono una freccia faccia rotonda
che girando cambia
se per un attimo ti assomiglia
non puoi trattenerla
perché io sono il fuoco il giuoco
invisibile infinito sonoro
l’oro
della poesia bambina
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facciamo che io sono… la pioggia
mentre tu corri il deserto e pensi
pesi
il tuo cuore di sabbia
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la nonna ridendo mi dice vento
e io sono il vento gioco
tra il mare e il grano
sposto continuamente l’ape
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dentro il palmo della nonna
le vene hanno i pesci
vedo perfino la morte
di un salmone
mentre deposita le uova nel suo cuore
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la luce odora
e mi cresce i piedi scalzi
mentre corro il prato
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butto la mia palla gialla nel cuore
della notte
perché ho paura non capisco sento freddo
rimbalza: mi torna indietro una gioia sferica
non so chi sia la bimba di là
ma il gioco esiste