Luca e Antonio Lorido

Io e il mio papà siamo appassionati di Roma antica. Mi è venuta in mente l’idea di scrivere un libro mentre, attraversando in macchina il sud della Puglia, mi raccontava la più grande disfatta che l’esercito romano subì per mano dei cartaginesi: la battaglia di Canne. Ne abbiamo parlato insieme e abbiamo inventato un racconto ambientato proprio in quel periodo storico: il tempo della lunga sfida tra Roma e Cartagine. Spesso gli dettavo la storia che avevo in mente e lui, organizzando i miei pensieri un po’ caotici, giorno dopo giorno metteva su carta quello che io volevo raccontare. Il racconto e la maggior parte dei personaggi sono frutto della nostra fantasia, il contesto storico è reale (con qualche inesattezza). Alle illustrazioni poi, ci ha pensato la mia mamma. Dedico questo racconto alla maestra, ai miei compagni con i quali ho trascorso cinque anni meravigliosi e a tutte le persone cui voglio bene.


 

Mi chiamo Longino Prisco, sono cittadino romano, ho ventidue anni e sto scappando.
Sono in terra straniera, braccato da un gruppo di iberici, popolazione fedele ai cartaginesi, che dopo la distruzione della loro città fortificata per mano del nostro valoroso esercito, fuggiaschi, stanno cercando di unirsi alle tribù ribelli nascoste nei boschi oltre la palude per sperare in una controffensiva contro le nostre legioni.
Nella loro fuga hanno intercettato me ed i miei uomini, cogliendoci di sorpresa.
Siamo riusciti a scappare trovando riparo fra le alte canne sulla riva della palude e qui, immobile, adagiato sul terreno fangoso, stringo forte nella mano destra il gladio1 ancora sporco di sangue cartaginese.


RICONOSCIMENTI

SELEZIONATO FRA I VENTI LIBRI CHE HANNO PARTECIPATO
AL PREMIO BANCARELLINO 2018