Il branco di lupi

IL BRANCO DI LUPI

di Chiara Properzi

Recensione di Irene Gironi Carnevale

 

Molly e Fiffy sono due giovani pecorelle che passano la giornata a saltare e giocare, spensierate e felice, finché un giorno un branco di lupi le rapisce e le porta via. Le due piccole durante la notte, con l’aiuto del loro ingegno, riescono a camuffarsi da lupi e iniziano a comportarsi come tali, dicendo al branco che le pecorelle sono fuggite. Ma tra le due ci sono delle differenze: mentre Fiffy restava in disparte il più possibile, rifugiandosi nel suo vecchio mondo con la speranza di tornare a casa, Molly voleva essere accettata dal branco e faceva di tutto per tentare di essere un lupo credibile. Questa diversità di atteggiamento le divide e le allontana e mentre Fiffy nelle sue passeggiate solitarie riesce a far amicizia con gli scoiattoli, Molly la spia e la denuncia al capo branco. Fiffy viene rinchiusa nel recinto per punizione e Molly, vedendo la sua tristezza, si rende conto di aver smesso di ascoltare il suo cuore e a poco a poco capisce di aver smarrito la parte migliore di se stessa, la sua stessa natura. Così decide di liberare Fiffy e di tornare ai loro pascoli e alla loro vecchia vita. La disavventura aveva insegnato loro ad ascoltare il cuore e a farsi guidare da lui nelle scelte della vita.

Attraverso la favola delle due pecorelle viene presentato un doppio aspetto sull’adattabilità ad una nuova condizione: chi attinge alla propria sensibilità e ai sentimenti per resistere alle difficoltà senza perdere la propria identità e chi, invece, per integrarsi o per tentare di farlo, non esita a trasformarsi in un altro essere, con caratteristiche completamente opposte alle proprie. Ma alla fine la natura di ciascuno prevale anche sui tentativi di cambiamento e sullo stravolgimento del proprio ruolo. La voce del cuore e del sentimento ha la meglio su qualunque altra cosa e la propria storia deve continuare come è iniziata.