La rabbia del lupo
di Fabrizio Silei, Giunti Editore
Ho conosciuto Fabrizio Silei e la sua imbattibile coppia di investigatori Vitaliano Draghi e Pietro Bensi, il primo un giovane commissario di polizia, il secondo un astutissimo contadino, nel primo libro giallo (anche se è riduttivo chiamarlo così) dell’autore, Trappola per volpi.
Entrambi cresciuti in una fattoria del Chianti, Pietro è per Vitaliano una sorta di secondo padre, un uomo particolare gran lettore e mente geniale, dipanatore di intricate matasse mentali e non solo.
Un esordio nel giallo davvero pregevole, anche per l’ambientazione: la Firenze del ventennio fascista dove ribollono focolai segreti di dissenso e resistenza politica, valore aggiunto ad una vicenda ricca di colpi di scena e di quadretti umani godibilissimi.
Questo secondo romanzo, La rabbia del lupo, molto corposo e articolato, parte dal ritrovamento di due cadaveri nella Certosa del Galluzzo, un ospite e il priore. Da qui parte una vicenda complessa e piena di colpi di scena, attraverso la quale l’autore ci presenta uno spaccato di quegli anni che si riverbera nella girandola di personaggi che la animano: i religiosi della Certosa, le ragazze e la tenutaria di un bordello, fascisti, magistrati, fotografi e anche un pappagallo parlante. Più di 500 pagine che si fanno leggere senza tregua, con l’impellente bisogno di sapere cosa accadrà dopo.
Un percorso di crescita per il giovane Vitaliano, ma anche di maturità e riflessione per il maturo Pietro, ruvido dal grande cuore e dal cervello sopraffino, che non sarà semplice e indolore, ma necessario e al quale nessuno dei due si sottrae, in nome del profondo legame che li unisce. La fatica di compiere delle scelte, spesso non facili e prive di rischi, sono il prezzo da pagare per sciogliere tutti gli enigmi del caso.
Una coppia davvero singolare e irresistibile in un panorama “giallistico” affollato, ma dove la qualità fa più che mai la differenza.
Ho chiuso il libro con la domanda che arriva solo dopo una lettura bella e coinvolgente: e adesso cosa leggo? Spero di non aspettare troppo a lungo una loro nuova avventura, anche perché, come nella migliore tradizione, ci sono cose importanti in sospeso…
P.S. Anche le copertine, che sono il biglietto da visita dei libri, sono molto belle